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Qualche giorno fa, navigando sul nostro forum, mi sono imbattuto nella foto di copertina di questo pezzo. Il primo pensiero è stato “Quanto tempo..!”.
La foto è datata 1992, esattamente vent’anni fa. I protagonisti di questo scatto sono volti noti, notissimi. Alcuni erano al loro ultimo anno o, comunque, nella parabola discendente della loro carriera. Uno scatto che, insomma, va ad immortalare la fine di un periodo. Andiamo a “rivederli”, questi signori, da sinistra a destra.
Martin Brundle
Classe 1959. Nel 1992 correva per la Benetton. Si ritira dalla F1 nel 1996, dopo l’ultimo anno in Jordan. Diventerà successivamente commentatore di successo per le emittenti inglesi, fino all’anno scorso in BBC, ora per Sky Sports assieme a David Coulthard. L’ho visto a Monza e ho anche una foto con lui. Un vero Lord, nella sua Jaguar E-Type nera, simil Diabolik, dalla targa personalizzata.
Michele Alboreto
Sono passati 11 anni da quando Michele non c’è più. Classe 1956, nel 1992 era alla sua terz’ultima stagione in F1, alla Footwork. Avrebbe corso, poi, con Lola (1993) e Minardi (1994) prima di lasciare la F1 e dedicarsi ad altre categorie. 5 GP vinti per l’ultimo italiano che ha rischiato di vincere il Mondiale in Ferrari. Aveva solo 45 anni quando se n’è andato, ma tutti si ricordano di lui.
Nigel Mansell
Classe 1953, nel 1992 correva con la prima delle Super Williams-Renault degli anni ’90. Avrebbe vinto il Titolo senza troppe difficoltà in quell’anno, per poi ritirarsi nel 1993 e riapparire in alcune occasioni, nel ’94 sulla Williams e nel ’95 (per poche gare) sulla Mclaren. Lo chiamavano e lo chiamano “Leone” ancora adesso, anche senza il baffo che lo distingueva. Vi basta andare su Youtube per capirne i motivi. Oltre ai baffoni il suo segno distintivo era il numero rosso sulle sue vetture (il 5, in particolare).
Riccardo Patrese
Nel 1992, Riccardo (classe 1954) era compagno di squadra del Leone Inglese alla Williams. Era alla sua penultima stagione in F1, lunga ben 256 partenze in GP. Si sarebbe ritirato l’anno successivo, dopo l’ultimo anno in Benetton. Impazza molto, sul web, il video in cui porta a ‘spasso’ la moglie in pista con una vettura stradale, facendola gridare di paura! Nel 2008 è risalito su una F1 (una Honda) a Jerez, girando 10 secondi più lento dei titolari. Sembra tanto, ma dopo 15 anni non è per niente male, segno che il piede è sempre lui.
Michael Schumacher
In questa foto, Michael è il più giovane della banda. Ha infatti 23 anni (classe 1969) e nel 1992 è alla sua prima stagione intera in F1, in Benetton assieme a Martin Brundle. Non so se questa foto è stata scattata prima o dopo la sua prima vittoria in Belgio, ma il sorrisone potrebbe essere indicativo. E’ l’unico, dei 10 piloti in questa foto, ad essere ancora in attività. Chissà, nel 1992, se qualcuno avrebbe previsto un futuro simile per lui. Nessuno, probabilmente, nemmeno il più scatenato dei fan. Highlander, direi.
Ayrton Senna
Lui c’è sempre. Nascosto in qualche angolo da 18 anni, a pescare intorno ai vari circuiti del Mondiale. Da qualche giorno potrà farlo assieme a Sid Watkins, il medico della F1 che ci ha lasciati settimana scorsa. Nato nel 1960, Ayrton nel 1992 portava per l’ultima volta il numero 1 sul musetto della sua Mclaren. E’ l’Indimenticabile per eccellenza, lo sarà sempre per tutti. Appassionati, colleghi ed ex colleghi, e i milioni di bambini che la sua Fondazione aiuta ogni giorno. Grande in pista, ma soprattutto fuori.
Thierry Boutsen
Di Boutsen mi ricordo poco, pochissimo. Classe 1957, nel 1992 correva per la Ligier, ed era alla sua penultima stagione in F1, come per Patrese. Le sue uniche 3 vittorie in F1 le ha ottenute ai tempi della Williams, tra il 1989 e il 1990. Nel 1993 avrebbe chiuso la sua carriera di 164 Gp in Jordan, dopo aver sostituito Ivan Capelli e prima di essere, a sua volta, sostituito.
Si continua in basso.
Gerhard Berger
Austriaco, classe 1959, nel 1992 era alla sua ultima stagione in Mclaren, in squadra con Senna. Sarebbe tornato, nel 1993, in Ferrari assieme a Jean Alesì. Grande amico di Ayrton, scampato alla morte a Imola nel 1989, grazie agli uomini della CEA. Proprio nella stessa curva dove, 5 anni dopo, avremmo perso il brasiliano. Gerhard si sarebbe ritirato nel 1997, alla sua ultima stagione con la Benetton, vincendo (e mi pare di ricordare quasi dominando) il Gp di Germania sulla vecchia e gloriosa Hockenheim.
Bernie Ecclestone
Classe 1930, nel 1992 faceva esattamente quello che fa oggi: il padre padrone della F1 intera. Il che può essere visto come un bene, visto che la F1 esiste ancora, e un male vista la piega che sta assumendo questo sport, soprattutto negli ultimi anni. La domanda che mi pongo sempre, ultimamente, è questa. Dobbiamo essere soddisfatti o meno del suo operato? E se dopo di lui finisse tutto?!
Jean Alesì
Nel 1992, Jean (classe 1964) era al secondo anno in Ferrari. Ci sarebbe rimasto fino al 1995, e proprio all’ultimo anno avrebbe ottenuto la sua unica vittoria in F1, in Canada. Purtroppo per lui, la sua permanenza in Ferrari è coincisa con uno degli anni più bui del Cavallino. Difficile fare di più. I ferraristi lo ricordano con affetto, perchè Jean era uno di quelli che ci metteva il cuore e l’anima, sempre e comunque. Ora commenta, come sappiamo, le gare per la Rai.
Ivan Capelli
Il 1992, per lui, fu la prima e unica stagione con la Ferrari. Classe 1963, si era messo in mostra con la Leyton House sul finire degli anni ’80. L’occasione della Ferrari era unica, ma purtroppo le cose andavano come andavano (cioè male). I risultati furono disastrosi, sia per lui che per Jean. Concluse la carriera in F1 nel 1993, dopo pochissime apparizioni con la Jordan. Ora fa parte del gruppo di commento dei GP alla Rai.
Ed eccoci alla fine. In questa foto abbiamo la bellezza di 11 titoli del Mondo (3 Senna, 1 Mansell, 7 Schumi).
Due di queste persone, Ecclestone e Schumi, sono ancora ai loro posti dopo vent’anni. Due di loro, Michele e Ayrton, non ci sono più, ma è come se ci fossero sempre. Uno, Boutsen, nel giro non si vede più. Altri, come Brundle, Capelli, Berger e Alesì sono ancora nell’ambiente con ruoli diversi. In generale, però sono tutti volti conosciuti che fanno parte della Storia di questo sport, ed è bello vedere certi scatti che evocano ricordi e momenti indimenticabili.
Alessandro Secchi (Facebook – Twitter)
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